22 aprile 2008

Red Centre



Uluru.
Mi ricordo mia mamma quando al telefono mi chiese:"ma bisogna andare fin in mezzo al deserto per vedere solo una montagna?". E io:"è si, lo so, non mi ispira neanche tantissimo...pero'...". Ero un po' scettica devo dir la verita', cosa sara' mai questa montagna in mezzo al deserto. Bo... pensavo... che ragionamenti di merda ragazzi...
E' stata una delle cose che mi è piaciuta di piu' in tutto il viaggio...
Come al solito quando non mi aspetto niente ecco che arriva...
Siamo arrivati a Uluru una tarda mattina, mi ricordo che stranamente guidavo io... da non crederci... dopo tutto quel viaggiare senza il niente piu' assoluto intorno mi si presenta davanti questa roccia rossa, enorme, levigata.
Uluru.
Il monolite.
Simbolo australiano. L'icona.
Rimasi senza parole, giuro.
Non me l'aspettavo cosi grande.
Mi emozionai.
E cosi ogniuno di noi.

Nei due giorni seguenti la ammirammo in lungo e in largo. Al tramonto, all'alba.
Essere ai suoi piedi e guardarla da tutte le angolazioni trasmetteva qualcosa... qualcosa di strano.
Quando il sole scendeva e illuminava il cielo delle piu svariate sfumature anche lei prendeva vita, si colorava di un rosso incredibile al tramonto per poi svanire sempre di piu' fino a restare un enorme ombra al buio, e alla luce della luna e le stelle.
Non avevo mai visto un cielo così limpido di notte se non qualche volta in montagna, ma le montagne chiudono lo scenario... li c'era solo l'orizzonte.
Ricordo che stavamo tutti in silenzio ad ammirarla.
Non c'erano parole. Non in quel momento.

E' luogo sacro per gli aborigeni.
Il popolo degli Anangu possiede le terre di Uluru e Kata Tjuta.
Possiamo dire l'equivalente di S. Pietro per i cattolici e della Mecca per gli islamici.
Immaginate di vedere turisti con corde e catene scalare S. Pietro. Neanche pensarci.
La via verso la vetta corrisponde al percorso sacro fatto dai Mala in occasione di importanti cerimonie. Percio' chiedono ai turisti di non scalare il monolite rispettando così le loro tradizioni. Ai suoi piedi un cartello: "Please don't climb Uluru".
Si dice anche che eventuali disgrazie durante la camminata scaglierebbero sulla loro tribu' diversi anni di sfortuna.
Non vogliono mercificare il loro territorio per il turismo di massa dell'uomo bianco e chiedono che Uluru ritorni ad essere luogo sacro. Ma sacro veramente.
La scalata è molto spesso chiusa a casa del forte vento. E cosi lo è stata per i giorni del nostro soggiorno a Ayers Rock. Ma eravamo disposti a salire sulla cima...
La superficie, che da lontano appare quasi completamente liscia e levigata, rivela invece molte pozze, sorgenti, caverne e anche dei dipinti.
"Secondo il mito, Tatji, la Lucertola Rossa, che abitava nelle pianure, giunse a to Uluru. Lanciò il suo kali (boomerang), che si piantò nella roccia. Tatji scavò la terra alla ricerca del suo kali, lasciando numerosi buchi rotondi sulla superficie della roccia. Questa parte della storia è volta a spiegare alcuni insoliti fenomeni di corrosione sulla superficie di Uluru. Non essendo riuscito a trovare il suo kali, Tatji morì in una caverna; i grossi macigni che vi si trovano oggi sono i resti del suo corpo."
















Effetto polarizzato.


Susie Lee.




Uluru. A 35km di distanza.

A circa 30km di distanza si alzavano i Monti Olgas.







Salutammo Uluru al tramonto. Mentre ci allontanavamo nessuno parlo'.
Io non so perche' guardandomi indietro espressi un desiderio.




Road Train.

Davanti a noi ancora deserto.
Durante le giornate in viaggio incontravamo diversi Road Train. Capaci di raggiungere i 55m di lunghezza. E viaggiano veloce.
Quando lo si vede arrivare dietro di te è meglio accostare e lasciarli passare.
Stessa cosa se viaggiano dalla parte opposta. Provocano un onda d' urto mica da poco.


Segnali di simpatia tra le due vetture.

Il giorno dopo arrivammo a Coober Pedy. La zona forse piu' arida di tutto il Red Centre.
Famoso per le pietre opali che abbiamo disperatamente cercato di trovare...per le cave e le abitazioni scavate nella roccia. E ci credo. Facava un caldo incredibile. Ma molto piu' secco. Eravamo infatti entrati nel South Australia. A soli 850 km da Adelaide.
L' avventura nel deserto stava per finire...
Come ultima serata nel deserto non poteva essere meglio.
Partimmo verso le 5 di pomeriggio dalla piccola cittadina.
Come tutti i giorni attendevo il tramonto, momento della giornata che mi preferisco.
Era l' ennesimo bellissimo sunrise. Ma dalla parte opposta piu' scendeva il sole piu' saliva la luna piu' grande e luminosa che abbia mai visto. Mi ricordo che ci sono rimasta malissimo. Era una palla bianca enorme... Bellissimo.







8 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono tornata..e trovo il tuo blog aggiornato!
Vali..ogni commento sarebbe superfluo..è uno spettacolo questo blog, lasciatelo dire! Davvero spettacolare, è uscita una vali che non conoscevo.. grande!
Un bacione forte stella.. a presto
ps. io qui ti aspetto!
Big kiss mate
Sybi

The False Ulysses ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
The False Ulysses ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
The False Ulysses ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
The False Ulysses ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
The False Ulysses ha detto...

I quattro commenti eliminati sono miei.
Ho cercato di essere schietto e diretto, piu' per il tuo bene che non per il mio... ma mi sa, a conoscerti, che l'avresti presa male male male..quindi va ben cosi.
Meglio scriverti:
Bello il tuo blog Vali, l'ho trovato davvero davvero davvero originale!!!
VA la' sema!!!
Baci

Giredue ha detto...

mitica... bel report, anche se sapevo piu o meno com era andata l holetto volentieri...ma alla fine qual e il tuo colore preferito?... eh eh

Vali ha detto...

Sybi: Grazie carissima sei troppo gentile, te che mi appoggi sempre in ogni cosa... grande Sybi, ci vediamo presto in quel di Canazei...presto...si insomma...!Te sei in ferie adesso...divertiti mi raccomando...io intanto lavo macchine! Un bacio


Ricky: Caro marciume, provoca provoca. Tanto lo so che in fondo sogni quella fantastica spa al World Tower e i miei piedini. Ma continua pure a nasconderti dietro commenti eliminati, ironie e quel che vuoi te. Attento che in questo modo ti giochi le arance quando sarai dietro le sbarre. See ja mate

Gire2: Egregio Girelli, quanto interessamento per il mio colore preferito, maledetto Riccardo... Ma lo svelero' solo a suo tempo, e non è ancora giunto. Buona bevuta a Praga a te ed Andrea! Bacio Perpetua