3 febbraio 2009

Le Isole dell'Est

Ko tao, isola a est della Thailandia non era nelle nostri programmi ma il bello di viaggiare sono anche gli imprevisti che a volte rovinano tutto ma spesso sono una fortuna.
Eravamo arrivate a Krabi in tarda serata, paese che non offre nulla al turista ed eravamo felici di dover passare in quel posto cosi sporco ed anonimo solo una notte e mezza giornata. Il giorno dopo dunque abbiamo preso un autobus fino a Surat Thani ed in serata dovevamo prendere un battello diretto a Ko Samui, il biglietto era gia’ stato pagato in una delle tante agenzie di Krabi.
Una cosa che ricordo e che li per li non mi stupì neppure un po erano le agenzie e i negozi in genere a Krabi. In tutta l’Asia funziona piu’ o meno così ma non era stato mai cosi evidente. I piccoli negozietti sono delle case-botteghe per i commercianti. Mentre in altri posti avevo notato letti e altro nel retro, a Krabi invece, era tutto nella stessa stanza. Delle piccole brandine oppure poltrone sono posti tra gli scaffali delle botteghe. Quando andai nell’agenzia a confermare il biglietto non c’era nessuno, almeno nessuno che io potessi vedere… dopo cinque minuti d’ attesa mi misi a fare un po di chiasso in modo che magari qualcuno si accorgesse della mia presenza. Passi pesanti, tosse fortissima ma nulla. Allora cominciai a chiamare: Hiiiiiii! Helloooooooo!! E a quel punto mi spunto’ tutta assonnata da sotto la scrivania la donna con cui avevo parlato la sera prima…stava dormendo spensierata per terra. Le chiesi anche scusa di averla disturbata…:-)
Arrivate a Surat Thani per prendere il nostro battello abbiamo avuto la nostra bella sorpresa… “Stasera non partono imbarcazioni per Ko Samui”. Avevamo deciso di fare il viaggio di notte in modo da risparmiare sul pernottamento in guest hause. “Ma come non partono? Noi abbiamo pagato il biglietto!”.
Ma i thailandesi non danno spiegazioni, soprattutto quelli che hanno a che fare con i turisti, li sono loro che comandano e te lo fanno ben volentieri notare cosa che invece non succede con la gente del nord tutta sorridente e molto disponibile. Ma in questi casi se sei bravo riesci a scendere a compromessi. Con una piccola aggiunta di soldi siamo riuscite a prendere la barca per Ko Tao.
Barca: che parolone.
Era semplicemente un battello per il trasporto merci con un piano dedicato ai passeggeri, per terra materassi tutti vicini e i posti numerati. Le finestre erano quasi tutte rotte o proprio inesistenti, cosi per tutte le sei ore di viaggio abbiamo patito freddo e dormito poco niente per il rumore della barca.
Ma eravamo comunque divertite dalla scomoda situazione.


To Ko Tao.

Arrivate a Ko Tao stavamo gia’ molto meglio, distrutte dal viaggio ma il posto ricompensava la fatica fatta. L’isola è bellissima, il posto giusto dove potersi riposare come si deve e se si ha il tempo fare qualche immersione ed aumentare il grado del brevetto dato il basso costo.
Avevamo preso un bungalow carinissimo per soli 200baht a notte, l’ equivalente di circa 4euro, proprio nella spiaggia migliore. Mentre io stavo riposando Viola venne a chiamarmi. Aveva visto camminando sulla spiaggia che facevano delle lezioni di joga. Pronti via per la mia prima lezione! E’ stato bellissimo, e forse l’atmosfera di quell’isola aiutava a sentire what your body and your breath feels proprio per just enjoy the moment…
Quella sera cena di pesce sulla spiaggia, drink in un localino sulla spiaggia sdraiate sui cuscinoni sulla sabbia e prima di andare a letto un bel Thai massage full body, il migliore che ho fatto nel viaggio. Ero in una capannina illuminata solo da candele, l’olio profumato, il rumore del mare e un massaggio fantastico.
Bellissimo. Sono veramente andata a dormire con il sorriso sulle labbra.


Ko Tao.

Il giorno dopo, nel primo pomeriggio, eravamo gia’ di nuovo in viaggio verso l’isola di Ko Phangan e precisamente per il Full Moon Party, il secondo beach party piu’ grande del mondo. Sapevamo gia’ da subito che non ci sarebbe piaciuto ma finchè non ci metti il naso non ci credi.
Quindi via convinte a buttarci ancora una volta in un'altra esperienza nuova e diversa. E ancora traghetto e ancora taxi e ancora spiaggia ma questa volta vista con occhi differenti, con aspettative differenti. Ko Phangan è un isola molto piu’ grande e turistica di Ko Tao famosa appunto per questa festa che si fa con la luna piena ma non solo. Per accontentare i turisti si sono inventati il Black Moon Party e Half Moon Party, c’è sempre un motivo valido per festeggiare. Hat Rin Nock, nella parte sud est dell’isola, si presentava ai nostri occhi come una bellissima spiaggia dalla sabbia bianca e finissima e davanti in mare piatto piatto e una luna piena e grande come se ne vedono poche.
Il sole era tramontato da poco e molta gente ancora stava sul bagnoasciuga o giocava a pallone. Io e Viola li abbiamo incontrato Manolo, conquilino di Viola a Syd e abbiamo cosi preso un aperitivo con lui. Aperitivo. Che parolone. In occasione della festa in spiaggia e lungo le strade del paesino vicino vendono dei vere e proprie bacinelle o secchi dove l aperitivo lo fai tu, con il grado alcolico che decidi tu visto che la parola chiave della serata è sballarsi. Quello è stato il momento migliore di tutta la serata, la gente era poca, la musica ancora non c’era, si stava benissimo. Finito l’aperitivo siamo andati a fare un giro per il paesino e poi a mangiare.




Hat Rin Nock.


Siamo riscesi in spiaggia verso mezzanotte, la spiaggia era trasformata, non era piu’ lei.
Un delirio.
C’erano 12mila persone e la musica era insopportabilmente alta e per nulla definita visto che si mescolava con la musica vicina di un genere totalmente differente. C’era l’angolo dell’infermieria, c’erano poliziotti, bancarelle un po’ ovunque per tatuaggi fluorescenti e dove vendevano un po di tutto oltre all’alcool naturalmente, indispensabile per resistere piu’ di un paio d’ore in quel casino. La droga girava piu’ o meno liberamente. I ragazzi facevano pipì nel mare… in conclusione la distruzione di una spiaggia tropicale bellissima.
Noi stavamo a guardare, girovagando.
La musica era talmente forte che siamo andati via dopo un paio di ore al massimo rifugiandoci in un bar all’interno del paesino, di li passava un sacco di gente, la maggioranza portata sulle spalle dagli amici o trascinata a peso. Ecco questo è il Full Moon Party.

Eravamo sfinite ed erano solo le tre del mattino, il nostro traghetto sarebbe partito alle sette e i nostri “bagagli” erano in un’agenzia vicino al porto. Dovevamo dormire in strada e cosi fu… di dormire neanche parlarne, solo aspettare.
Ma ogni tanto la fortuna bussava anche alla nostra porta.
Di fronte all’agenzia c’era un bar francese. Il signore aprì alle 5 e mezza e così sfinite andammo li. Era un marinaio francese, di quelli trasandati ma dal cuore d’oro, di quelli che senza mare e liberta’muore, lavorava nel bar per sostituire il suo amico andato non so dove per un periodo e si svegliava ogni giorno di buon ora per impastare le brioche. Ci parlo’ un po’ della sua vita, della sua scelta di abbandonare casa e di vivere in quel posto che piano piano stava perdendo la sua naturale bellezza per colpa del turismo di stampo purtroppo occidentale, che sta rovinando piano piano tutto il sud-est asiatico . Fu gentilissimo, ci offrì del caffè e delle brioche appena fatte e ci lascio’ addirittura fare la doccia nel bagno sul retro.
E alle sette di mattina di nuovo via…traghetto…taxi…bus…taxi…bus… ci aspettavano 13 ore di viaggio verso la Malaysia.
Lah gòrn.