On the boat. Laos.
The village.
Conclusa la crociera abbiamo assaportato il piu’ possibile il clima indimenticabile di Luang Prapang, bellissima cittadina infatti è protetta dall’Unesco. Abbiamo affittato una bicicletta e via per strade e stradine. E’ stato bellissimo perdersi e capitare per caso in templi fantastici, è stato bellissimo fare una mini chiaccherata con un giovanissimo monaco che tifa per l’Italia, bellissimo girare per i mercatini notturni e farsi fare un Laos massagge a 5 euro l’ora. La citta’ ha qualcosa di particolare che la rende stupenda, sicuramente una delle migliori di tutto l’Asia tour e la gente disponibilissima e sempre con il sorriso sulle labbra.
Ma dispiaciute siamo dovute ripartire due giorni dopo.. viaggio di dieci ore in bus verso Vientiane, capitale del Laos che ci ha stravolte con disavventure di ogni genere. Durante il viaggio abbiamo attraversato montagne e piccole vallate notando sempre piccoli villaggi che con la loro affascinante solitudine lasciavano allo stesso tempo un senso di tristezza.
Around Luang Prabang.
What Pa Phai. Luang Prabang.
Meditazione.
Vientiane. Cittadina dove per fortuna dovevamo fermarci solo una notte e mezza giornata, il giorno dopo alle sei avevamo il treno per Bangkok e successivamente il volo per Pucket. Tutto era organizzato perfettamente e non erano ammessi ritardi! La cittadina non offriva nulla al turista, era sporca e spoglia e la gente era antipatica e poco disponibile. Dopo due ore buone di una sofferente ricerca eravamo riuscite a trovare una stanza per la notte, il giorno dopo ci alziamo e facciamo un abbondante colazione per saltare cosi il pranzo. Il nostro problema erano i soldi. Avevamo i soldi contati per il pernottamento, un pasto, il viaggio in tuktuk fino alla stazione, l autobus per attraversare il confine e arrivare in stazione dei treni nel primo paesino della Thailandia, Nong Khai. Sembrava tutto perfetto, non volevamo prelevare perche poi con il cambio in Bhat ci avremmo perso. Paghiamo il tuktuk riuscendo perfino a risparmiare qualche soldo e in stazione degli autobus compriamo il biglietto, i prezzi erano proprio come avevamo previsto. Ci mettiamo su una panchina ad aspettare guardando tutta quella gente antipatica girarci intorno con sguardi cattivi e fu in quel momento che Viola si accorse di aver lasciato il cellulare nella guesthouse! Viola corse immediatamente a cercare un tuktuk per raggiungere la sistemazione, i soldi erano pero pochissimi quindi ci ha messo un po a contrattare. Io l’avrei aspettata alla stazione con le valigie. Apetta mezz’ora, passa un’ora e Viola non si vede ancora. Nel frattempo il nostro autobus era partito, avevamo ancora un autobus che sarebbe partito un ora dopo. Dopo un po Viola torna, senza cellulare. Le donne delle pulizie che stavano facendo la stanza gli risero in faccia quando lo chiese indietro supplicando e il padrone dell albergo la fermo’ pure arrabbiatissimo, le voleva far pagare un supplemento perche eravamo state scorrette uscendo un’ora dopo il check out e non togliendoci le scarpe sulla soglia d entrata…
Vientiane. Cittadina dove per fortuna dovevamo fermarci solo una notte e mezza giornata, il giorno dopo alle sei avevamo il treno per Bangkok e successivamente il volo per Pucket. Tutto era organizzato perfettamente e non erano ammessi ritardi! La cittadina non offriva nulla al turista, era sporca e spoglia e la gente era antipatica e poco disponibile. Dopo due ore buone di una sofferente ricerca eravamo riuscite a trovare una stanza per la notte, il giorno dopo ci alziamo e facciamo un abbondante colazione per saltare cosi il pranzo. Il nostro problema erano i soldi. Avevamo i soldi contati per il pernottamento, un pasto, il viaggio in tuktuk fino alla stazione, l autobus per attraversare il confine e arrivare in stazione dei treni nel primo paesino della Thailandia, Nong Khai. Sembrava tutto perfetto, non volevamo prelevare perche poi con il cambio in Bhat ci avremmo perso. Paghiamo il tuktuk riuscendo perfino a risparmiare qualche soldo e in stazione degli autobus compriamo il biglietto, i prezzi erano proprio come avevamo previsto. Ci mettiamo su una panchina ad aspettare guardando tutta quella gente antipatica girarci intorno con sguardi cattivi e fu in quel momento che Viola si accorse di aver lasciato il cellulare nella guesthouse! Viola corse immediatamente a cercare un tuktuk per raggiungere la sistemazione, i soldi erano pero pochissimi quindi ci ha messo un po a contrattare. Io l’avrei aspettata alla stazione con le valigie. Apetta mezz’ora, passa un’ora e Viola non si vede ancora. Nel frattempo il nostro autobus era partito, avevamo ancora un autobus che sarebbe partito un ora dopo. Dopo un po Viola torna, senza cellulare. Le donne delle pulizie che stavano facendo la stanza gli risero in faccia quando lo chiese indietro supplicando e il padrone dell albergo la fermo’ pure arrabbiatissimo, le voleva far pagare un supplemento perche eravamo state scorrette uscendo un’ora dopo il check out e non togliendoci le scarpe sulla soglia d entrata…
Un disastro.
Ad ogni modo eravamo abbastanza tranquille perche c’era un altro autobus. Allora andiamo in biglietteria per cambiare il biglietto dicendo che nn avevamo preso quel bus ma avremmo preso quello dopo, ci sembrava ovvio che il biglietto ci venisse dato visto che avevamo pagato e invece niente. Il bigliettaio oltre a nn parlare quasi niente l inglese nn ci venne incontro assolutamente. Fermammo guardie e altra gente per spiegare la situazione e chiedere una mano ma nulla, dicevano NO e si giravano dall altra. Bene, mancavano solo 30 minuti alla partenza dell ultimo bus. Era chiaro che dovevamo prelevare e pagarci un altro biglietto. Allora corsi in una specie di centro commerciale dove avrei dovuto trovare gli ATM, ne trovai due ma fuori uso. Quando tornai, tra il resto bagnata fradicia perche diluviava, trovai Viola che provava a vendere qualche maglietta per recuperare soldi. Vi sembrera’ assurdo ma la cifra che ci serviva erano 3 euro a testa. Niente da fare. Eravamo scoraggiate e anche un po disperate!! La gente nn ci voleva aiutare e la nostra sensazione era quella che ne traessero pure soddisfazione a vederci cosi. Fu cosi che arrivo’ l ‘autobus che aspettavamo. Salimmo di nascosto mostrando all’autista il vecchio biglietto con l’orario modificato da noi a matita e prendemmo posto contanto i secondi che ci separavano alla partenza e incrociando dita, braccia, piedi e gambe!! Sembrava fatta e invece prima di partire salì una donna e fece un controllo di tutte e dico tutte le persone, scoperte!! La donna ci disse di pagare immediatamente e chiamo’ la polizia… All’ultimo proprio salirono sul bus una coppia di europei che avevamo conosciuto nel precendente viaggio da Luang Prapang e fu cosi che elemosinammo i 3 euro a testa per il viaggio. Ci sentivamo delle merde ma era l’unica cosa da fare. La donna ebbe i suoi soldi e si porto’ via anche la polizia e noi partimmo stremate. I nostri salvatori ci aspettarono addirittura al confine dove ci diedero ancora soldi per pagare la tassa di uscita del paese, spesa di cui nn eravamo al corrente. Arrivate in Thailandia la prima cosa da fare era restituire i soldi e dopo aver trovato un bancomat e prelevato la coppia era sparita….. angeli custodi? Loro non lo sapevano ma mi fecero il regalo di compleanno piu bello che abbia mai ricevuto. Il giorno dopo la disavventura infatti era il mio compleanno che passai interamente in viaggio con 13 ore di treno fino a Bangkok e sucessivamente volo per Pucket.
Il viaggio in treno passo’ abbastanza velocemente. Io e la mia Violetta ci mangiammo un tubo di Pringles a testa per festeggiare piu biscotti vari e ne lamentammo poi la nausea per tutto il tempo. Oltre a questo avevamo un vicino di cuccetta mooolto mooolto insistente e propenso alla nostra conoscenza al contrario di noi due. Ovviamente era inglese, prendeva le sue birre e veniva da noi. La cosa assurda è che non si perdeva mai di coraggio di fronte alla nostra poca voglia di interagire. Alla terza birra che ando’ a prendere ci chiudemmo dentro, lui busso’, ci chiamo’ per un buon quarto d’ora e finalmente mollo’ la presa!!
Ma le disavventure non erano finite. Arrivate a Bangkok andammo in aereoporto, eravamo in perfetto orario anzi per fortuna un po in anticipo e fu cosi che scoprimmo che l aereoporto era quello sbagliato!! Prendi un altro taxi e via di nuovo, scocciatissime e stanche per tutto quello che ci era capitato. Ultima cosa che chiude il capitolo, il volo era in ritardo di tipo tre ore!! Li per li eravamo veramente sccazzate e sfinite, Viola lo era molto piu di me per aver perso il cellulare e quindi tutti i contatti, tra cui alcuni molto importanti. Non avevo le forze ne la capacita’ di tirarla su di morale in quel momento, e ora un po me ne pento!
Arrivammo a Pucket verso le 5 di pomeriggio, dopo 30 ore di viaggio interminabili! Li ci congiungemmo nuovamente con Gaia. La sera mi portarono a mangiare in un ristorantino italiano e arrivo’ pure il tiramisu’ con la candelina!! Avevamo tutte i pochi soldi e questa per noi fu una grande preoccupazione per tutto il viaggio ma mi offrirono pure la cena e non le ringraziero’ mai abbastanza! Grazie ragazze, è stato un compleanno speciale!!
Il viaggio in treno passo’ abbastanza velocemente. Io e la mia Violetta ci mangiammo un tubo di Pringles a testa per festeggiare piu biscotti vari e ne lamentammo poi la nausea per tutto il tempo. Oltre a questo avevamo un vicino di cuccetta mooolto mooolto insistente e propenso alla nostra conoscenza al contrario di noi due. Ovviamente era inglese, prendeva le sue birre e veniva da noi. La cosa assurda è che non si perdeva mai di coraggio di fronte alla nostra poca voglia di interagire. Alla terza birra che ando’ a prendere ci chiudemmo dentro, lui busso’, ci chiamo’ per un buon quarto d’ora e finalmente mollo’ la presa!!
Ma le disavventure non erano finite. Arrivate a Bangkok andammo in aereoporto, eravamo in perfetto orario anzi per fortuna un po in anticipo e fu cosi che scoprimmo che l aereoporto era quello sbagliato!! Prendi un altro taxi e via di nuovo, scocciatissime e stanche per tutto quello che ci era capitato. Ultima cosa che chiude il capitolo, il volo era in ritardo di tipo tre ore!! Li per li eravamo veramente sccazzate e sfinite, Viola lo era molto piu di me per aver perso il cellulare e quindi tutti i contatti, tra cui alcuni molto importanti. Non avevo le forze ne la capacita’ di tirarla su di morale in quel momento, e ora un po me ne pento!
Arrivammo a Pucket verso le 5 di pomeriggio, dopo 30 ore di viaggio interminabili! Li ci congiungemmo nuovamente con Gaia. La sera mi portarono a mangiare in un ristorantino italiano e arrivo’ pure il tiramisu’ con la candelina!! Avevamo tutte i pochi soldi e questa per noi fu una grande preoccupazione per tutto il viaggio ma mi offrirono pure la cena e non le ringraziero’ mai abbastanza! Grazie ragazze, è stato un compleanno speciale!!
Phuket. My birthday.
3 commenti:
cerco che cercare di vendere delle t shirt in una stazione dei bus in laos è una cosa geniale! vi avrei voluto vedere!!! hihi
baci
ficoooo.... allora le sfighe non succedono solo a me.. bye kiss
si è stata una scena di quelle che capitano poche volte nella vita!!!! bye guys!!
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